Solo alcuni anni fa la preparazione di un’asparagiaia richiedeva una serie di lavorazioni e di accorgimenti particolari, che rendevano questa coltura una pratica riservata solo agli orticoltori esperti. Oggi, le nuove varietà di asparagi presenti in commercio permettono la semina di singoli semi in vasetto.
Come si impianta l’asparagiaia
Substrato: deve necessariamente prevedere scioltezza, allo scopo di impedire la marcescenza del delicato apparato radicale, molto sensibile ai ristagni di umidità. Concimazione: dopo la vangatura, procedi con un’abbondante concimazione, sia organica sia minerale. Pareggia la superficie, sminuzza le zolle, scava una piccola buca e introduci la piantina, sempre provvista del suo pane di terra.
Frutti e semi: soltanto le piantine femmina producono frutti, mentre entrambe, maschio e femmina, possono produrre turioni. Ogni singolo seme origina un nuovo esemplare. Preparazione dell’asparagiaia: con la vangatura interra un’abbondante strato di letame. Puoi eseguire l’operazione anche appena prima della messa a dimore della piantina.
Le piantine di asparagi vanno trapiantate da maggio a fine autunno. Le giovani piantine cresciute in vasetto per circa 2-3 mesi avranno sviluppato giovani radici rizomatose, che si svilupperanno in zampe. Ad un anno dal trapianto, dal terreno spuntano radi ed esili turioni che devono essere lasciati rinforzare.
Lasciato sviluppare, il turione si ramifica e origina numerose e abbondanti foglioline. A fine estate, se è stata effettuata una buona concimazione nitrica in primavera, l’asparagiaia si trasformerà in un ammasso di vegetazione piumosa che alimenta lo sviluppo delle zampe. Negli anni successivi il rigoglioso sviluppo vegetativo estivo richiede di essere sostenuto utilizzando pali e fili.
In questa fase l’asparagiaia ha bisogno di periodiche irrigazioni. A tre anni dal trapianto puoi iniziare la raccolta scegliendo fra i turioni più voluminosi e ben sviluppati. Al termine dell’operazione, lascia sviluppare la vegetazione. Modalità di raccolta: in mancanza dell’apposito coltello raccoglitore, puoi utilizzare uno normale, da cucina. Asporta necessariamente il turione tagliandolo almeno 2-3 cm al di sotto del piano di coltivazione, per evitare fenomeni di marcescenza.
Come conservare gli asparagi dopo la raccolta
Per conservare gli asparagi dopo la raccolta e mantenerli freschi il più a lungo possibile, segui questi passaggi:
Non lavarli subito: Evita di lavare gli asparagi subito dopo la raccolta, poiché l’acqua può accelerare il deterioramento. Lava gli asparagi solo prima di cucinarli o consumarli.
Rimuovi le foglie: Se gli asparagi presentano delle foglie, rimuovile delicatamente. Le foglie possono assorbire umidità e causare il deterioramento degli asparagi.
Asciuga gli asparagi: Se gli asparagi sono umidi dopo la raccolta, asciugali delicatamente con un panno pulito o un tovagliolo di carta.
Taglia le estremità: Taglia circa 1-2 centimetri dalle estremità degli asparagi per favorire l’assorbimento di acqua quando verranno conservati.
Prepara un contenitore: Prendi un barattolo o un bicchiere alto e riempilo con circa 3-4 centimetri di acqua fresca.
Posiziona gli asparagi nel contenitore: Inserisci gli asparagi nel contenitore con le estremità tagliate immerse nell’acqua. Assicurati che gli asparagi stiano in piedi e che le punte non siano immerse nell’acqua.
Copri gli asparagi: Copri gli asparagi con un sacchetto di plastica o un involucro di plastica per mantenere l’umidità e proteggerli dall’aria fredda del frigorifero.
Conserva in frigorifero: Posiziona il contenitore con gli asparagi nel frigorifero, preferibilmente lontano da frutta e verdura che producono etilene, poiché questo gas può accelerare il processo di invecchiamento degli asparagi.
Cambia l’acqua regolarmente: Controlla l’acqua ogni giorno e sostituiscila se diventa torbida. Questo aiuterà a mantenere gli asparagi freschi e croccanti.
Conservati correttamente, gli asparagi dovrebbero durare dai 5 ai 7 giorni nel frigorifero. Se non prevedi di consumarli entro questo periodo, è possibile congelarli dopo averli lavati, sbollentati e raffreddati.